Si scrive Buon'ora o Buonora o Buon ora?
Buon'ora
Buonora
Buon ora
Sono ammesse le grafie "buon'ora" (con l'apostrofofo) e "buonora" (univerbata), mentre è sbagliata la grafia separata "buon ora". Perché?
Molti pensano che "buon'ora" sia un troncamento e che quindi l'apostrofo non sia necessario (come nel caso di "buon uomo"), ma sbagliano. In "buon'ora", infatti, è presente un'elisione.
Proviamo a svelarvi un modo per capire quando è opportuno o meno utilizzare l'apostrofo. È in realtà meno difficile di quanto crediate: cercate di capire se il termine da apostrofare può stare o meno da solo davanti a un altro termine dello stesso genere; per esempio, nel caso siate indecisi se mettere o non mettere l'apostrofo tra buon e uomo, domandatevi se buon può essere usato autonomamente davanti a un'altra parola dello stesso genere di uomo, dunque maschile. Se la risposta è positiva, si tratta di troncamento e non è necessario l'apostrofo; se la risposta è negativa, si tratta di elisione e l'apostrofo è richiesto.
Poiché buon può ricorrere davanti a frutto, chirurgo e tanti altri termini maschili, è chiaro che siamo dinanzi a un caso di troncamento, dunque non si scrive l'apostrofo. Adesso chiedetevi se "buon" può essere utilizzato anche con nomi femminili. Si può dire "buon scuola", "buon stagione", "buon notte"? Certo che no! Non si tratta quindi di troncamento, ma di elisione. Poiché "ora" è un sostantivo femminile (come stagione, scuola, notte), sarà necessario inserire l'apostrofo e scrivere "buon'ora" (mai "buon ora").
La grafia univerbata "buonora" è invece corretta e molto diffusa.
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