Ausiliare con i verbi servili. Essere o Avere?

"Essere, o non essere, è questo il dilemma". Citiamo la famosa battuta dell'Amleto, di William Shakespeare, per cercare di districarci tra le regole che determinano la scelta dell'ausiliare corretto con il verbo servile.

La regola aurea per non commettere errori consiste nell'utilizzare lo stesso ausiliare del verbo retto dal servile: es. "è dovuto uscire" (dato che si scrive "è uscito"); eppure i grammatici lasciano libertà di scelta tra "essere" e "avere" nel caso di verbi intransitivi che seguono il servile: es. "ho dovuto partire" o "sono dovuto partire"; tale libertà di scelta spesso genera incertezze nella scelta dell'ausiliare corretto del servile seguito dal verbo "essere" (come nel caso della scelta della forma corretta tra "avrebbe dovuto essere" e "avrebbe dovuto essere"), che è sempre "avere": es. "hanno voluto essere indipendenti", "ho dovuto essere irremovibile".

Un'ultima regola, infine, ci aiuta nella scelta dell'ausiliare corretto per i verbi all'infinito preceduti o seguiti dai pronomi mi, si, ti, ci, vi:

  • se il pronome si trova prima del verbo infinito si usa l'ausiliare "essere" (es. "non si è voluto sedere")
  • se il pronome si trova dopo il verbo infinito si usa l'ausiliare "avere" (es. "non ha voluto sedersi").