La Divisione in Sillabe. Tutte Le Regole

Divisione in sillabe

Se avete intenzione di scrivere qualcosa, dovete sapere che dividere una parola in sillabe è indispensabile per andare correttamente a capo. Abbiamo creato una sezione specifica dedicata alla sillabazione, in cui sono elencate tutte le regole per una corretta divisione in sillabe; in aggiunta, abbiamo messo a disposizione dei più pigri un pratico strumento per la divisione in sillabe istantanea di una parola.

La divisione in sillabe, detta anche sillabazione, consiste nel dividere in sillabe una parola. La sillaba è la minima unità fonica in cui si possono dividere le parole; questa è generalmente composta da un nucleo vocalico che può essere preceduto o seguito da elementi consonantici.

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In alcuni casi la divisione in sillabe potrebbe non essere precisa.

Perché esiste la divisione in sillabe?

La divisione delle parole in sillabe è nata dell'esigenza tipografica di spezzare una parola che non riusciva ad entrare nella riga di una pagina. Per molto tempo, scrittori e tipografi, non hanno utilizzato alcun criterio per dividere in sillabe una parola, fino a quando, nel 1969, l'Ente Nazionale Italiano di Unificazione con la norma UNI 6461-97 ha stabilito delle regole per la divisione sillabica.

Come si divide in sillabe? Tutte Le regole della divisione in sillabe

Ecco le regole che vi aiuteranno a dividere correttamente le parole in italiano:

  • una vocale iniziale seguita da una sola consonante costituisce una sillaba: a-mi-co; u-no; e-li-ca;
  • una consonante semplice forma una sillaba con la vocale seguente: ca-ne; me-la;
  • i gruppi di consonanti formati da bl, cl, dl, fl, gl, pl, tl, vl, br, cr, dr, fr, gr, pr, tr, vr (b, c, d, f, g, p, t, v + l/r) non si dividono mai: pre-go; tre-no; ca-pra;
  • i gruppi formati da s + una o più consonanti non si dividono mai: te-schio; co-sto-le; stri-scio-ne;
  • i gruppi costituiti da due consonanti uguali (tt, dd, ecc. e anche cq) si dividono: gat-to; ac-qua; 
  • i gruppi di consonanti che non sono ammessi ad inizio di parola (come cn, lm, rc, bd, mb, mn, ld, ng, nd, tm, ecc.) si sividono: cal-ma; ri-cer-ca; car-ne;
  • nei gruppi formati da tre o più consonanti (rst, ntr, ltr, rtr, btr) si divide prima della seconda consonante, anche in presenza di prefissi come inter-, trans-, iper-, sub-, super-: con-trol-lo, ven-tri-co-lo, al-tro, scal-tro, in-ter-sti-zio, tran-stel-la-re, i-per-tro-fi-co, sub-tro-pi-ca-le, su-per-cri-ti-ci-tà;
  • nei dittonghi le due vocali non possono essere divise: au-gu-ri; au-to; vio-la; in-dia-no; pio-lo; lin-gua; que-sto; zai-no; piac-que; pie-no; se-die; rau-co; oc-chia-li; ma-te-ria-le; pin-gui-no; buo-no; eu-ro-pa; piu-ma; foi-ba;
  • negli iati le vocali possono essere divise: ma-e-stra.

Cos'è un dittongo?

Il dittongo è:

  • un gruppo costituito da una vocale preceduta dalle vocali i- o u- (quindi le sequenze ia, ie, io, iu, ua, ue, uo, ui)
  • un gruppo costituito da una vocale seguita dalle vocali i- o u- (quindi le sequenze ai, ei, oi, ui, au, eu).

Cos'è uno iato?

Lo iato si ha:

  1. tra due vocali che non siano la i- o la u-: quindi ma-e-stra; a-e-ro-pla-no; po-e-ta; pa-e-sag-gio;
  2. quando una delle due vocali è i- o u- accentata e l’altra vocale è a-, e-, o-, quindi: mí-e; bu-gí-a; scí-a; pa-ú-ra;
  3. nelle composizioni, quando è ben definito il rapporto tra prefisso e base :ri-em-pi-re; ri-a-ve-re, ri-u-sa-re;

Casi particolari

In alcuni casi in cui la pronuncia può essere oscillante ed è più opportuno che verifichiate la corretta divisione in sillabe tramite l'utilizzo di un dizionario. Tra gli esempi di pronuncia oscillante citiamo il caso della parola via e dei suoi derivati: nel caso di via abbiamo uno iato, quindi divideremo in vi-a; i derivati come viale o viaggio, invece, producono un dittongo, avremo dunque la seguente divisione: via-le, viag-gio.

Divisione in sillabe di parole formate da tre vocali

Nel caso di gruppi formati da tre vocali possiamo distinguere due casi:

  • i gruppi iai, iei, uoi, uai, uei, o iuo (quest'ultimo tende a diventare io: festaiuolo - festaiolo; aiuola - aiola) non andrebbero spezzati, quindi miei, tuoi, suoi, guai, quei, sono monosillabi;
  • i gruppi in cui una vocale è seguita da un dittongo (es. aia, aie, aio, aiu), possono essere spezzai, quindi: cen-ti-na-ia, ma-ia-li, a-iu-to.

L'apostrofo a fine rigo

Nel caso in cui abbiamo un apostrofo a fine rigo, possiamo fare tre scelte che vi mostreremo grazie all'esempio che segue:

del-l'a- // mi-co, dell' // a-mi-co, del- // l'a-mi-co

Ricordatevi sempre di verificare

Se volete esser certi di aver diviso in sillabe correttamente, consultate il dizionario.