"208 in lettere: Duecentootto, Ducentotto o Duecento otto?" - Durata lettura: min.

Si scrive 208 in lettere: Duecentootto, Ducentotto o Duecento otto?

Duecentootto

Duecentotto

Duecento otto

In determinate occasioni ci capita di dover scrivere i numeri in lettere, ad esempio quando dobbiamo compilare un assegno. Non è una cosa molto complicata, ma può capitare che alcuni numeri facciano sorgere in noi qualche dubbio.

Le perplessità nascono soprattutto nella scrittura dei numeri composti con 1 e 8. Tutti i numeri come venti, trenta, quaranta, cinquanta, ecc... elidono la vocale finale (la "i" per 20, la "a" per tutti gli altri) fondendola con la vocale iniziale del numero successivo; scriveremo quindi ventuno, ventotto, trentuno, trentotto, quarantuno, quarantotto, cinquantuno, cinquantotto, sessantuno, sessantotto, ecc...

Grazie al supporto della "Grammatica Italiana", del linguista Luca Serianni, distingueremo due casi in cui l'elisione tra i numeri con cento e il numero otto (o la decina ottanta) è più o meno frequente:

  • Nei numeri con cento seguito da uno, otto e undici l'eslisione è poco comune (quindi centouno è preferibile a centuno; centootto a centottocentoundici a centundici);
  • nel caso dei numeri con cento seguito dalla decina ottanta, invece, è più frequente l'elisione (quindi centottanta è più frequente di centoottanta; duecentottanta è più frequente di duecentoottanta; ecc...)

Il numero "mille" non elide in nessun numero composto la vocale finale; scriveremo quindi milleuno, milledue, milletré, milleotto, milleottanta, ecc...

Il numero non si scrive mai separato: la grafia "ducento otto" è errata.

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