"Promiscuo o Promisquo?" - Durata lettura: min.

Si scrive Promiscuo o Promisquo?

Promiscuo

Promisquo

Provate ad ascoltare o a ripetere una parola con il suono CU e, immediatamente dopo, una parola con il suono QU. Vi renderete immediatamente conto che i due suoni sono identici tra loro. Questo è il motivo per cui i vocaboli che contengono tali suoni fanno sorgere in noi molti dubbi quando siamo costretti a scriverli. Proviamo a rivedere le regole delle parole che contengono “qu”, “cu” e “cqu” in modo da risolvere e cancellare ogni dubbio:

  1. "QU" è sempre seguita dalla "u" e da un'altra vocale (mai da consonante). Avremo dunque le sillabe: qua, que, qui, quo (es.: quadro, quaderno, Quaresima, quesito...);
  2. all'inizio di una parola si usa sempre la forma "QU" (vd. esempi precedenti). Fate attenzione alle 5 parole che fanno eccezione a questa regola (cui, cuocere, cuore, cuoco, cuoio);
  3. la grafia corretta è "CU" se dopo la vocale "u" c'è una consonante (cura, cucina, cugina...). Esistono alcuni vocaboli che, per nostra sfortuna, non rispettano questa regola, complicandoci parecchio le cose! Ve ne elenchiamo un po': cospicuo, scuoiare, arcuato, scuola, percuotere, scuotere, promiscuo (la parola del nostro quesito), riscuotere, circuito, acuire, innocuo;
  4. si scrivono con "CQU” la parola acqua e tutti i suoi derivati (acquolina, acquazzone, acquario, acquedotto, risciacquare...), il verbo acquistare, la prima e la terza persona singolare nonché la terza persona plurale del passato remoto dei verbi piacere, tacere, giacere, nascere, nuocere (io nacqui, egli nacque, essi nacquero, io tacqui, egli tacque, essi tacquero, io piacqui, egli piacque, essi piacquero, io giacqui, egli giacque, essi giacquero, io nocqui, egli nocque, essi nocquero).

Dunque, ricapitolando, promiscuo rientra tra le eccezioni alla regola n. 3 e, per tale motivo, si scrive con il nesso CU (e non QU).

Tutte le eccezioni elencate hanno una spiegazione logica, che deve essere cercata nel termine latino da cui derivano; promiscuo, infatti, deriva dal latino promiscuum (NON promisquum).

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