"Rumeno o Romeno?" - Durata lettura: min.

Si scrive Rumeno o Romeno?

Rumeno

Romeno

Entrambe le varianti sono accettate. Perché esistono due forme per indicare gli abitanti della Romania?

Anche nella lingua rumena (o romena) sono esistite due varianti dell'etnonimo: român e il più antico rumân derivati dal latino Romānu(m) = romano. È utile fornire qualche informazione sulla storia della Romania, che sarà interessante per comprendere la storia dell'etnonimo.

La Romania è uno Stato di formazione recente. Il processo di unificazione si è concluso solo alla fine della Seconda Guerra mondiale. In Romania convivono diversi gruppi etnici, anche se dopo la Seconda Guerra Mondiale il numero delle minoranze non rumene diminuì notevolmente.

Come riporta il sito dell'Accademia della Crusca, "l'ipotesi di un'origine latina come base per il formarsi di una coscienza nazionale romena si sviluppò particolarmente nel sec. XVIII, quando nella Transilvania, passata sotto il governo austriaco, si favorì la diffusione della cultura classica. Alla volontà di rendere esplicita la connessione con la latinità e con Roma si ricollega solitamente l’adozione dell’etnonimo român in luogo del più antico (ed etimologico secondo le regole dell’evoluzione fonetica locale) rumân".

Nella lingua italiana la forma romeno compare nella prima metà del Novecento, negli anni della Seconda guerra mondiale, soprattutto nella lingua dei quotidiani.

Il dibattito sulla questione ha coinvolto i linguisti, da sempre divisi sulla questione. C. Tagliavini, nel 1923, sosteneva la variante ru- e preferiva anche Rumania rispetto a Rumenia, Romenia e Romania. Più recentemente la linguista Luisa Valmarin, che si occupa proprio dello studio della lingua rumena, ha affermato che, nonostante si utilizzi la parola "Romania" per indicare lo Stato rumeno, è legittimo "usare la forma etimologica rumeno, senza sentirci colpevoli di occultare la romanità dei consanguinei di Dacia, visto che - parafrasando quel che scriveva il Tagliavini - riteniamo che la fraternità latina debba consistere in ben altro che "in quell'o di romeno".

La lingua contemporanea accoglie entrambe le varianti, sebbene si noti una lenta tendenza all’affermazione di romeno, soprattutto nel linguaggio della stampa.

Condividiamo la conclusione dell'Accademia della Crusca: "Venuta meno l'ideologia che vedeva nella comune discendenza dall'impero romano un motivo per sostenere romeno, la scelta fra le due varianti può essere ricondotta al solo piano formale per cui, di contro alla ragione etimologica e alla tradizione letteraria a sostegno di rumeno, si pongono a favore di romeno la simmetria con Romania e la maggiore adesione alla lingua romena."

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