"Se stesso o Sé stesso?" - Durata lettura: min.

Si scrive Se stesso o Sé stesso?

Se stesso

Sé stesso

 "Se stesso" o "sé stesso"? Le risposte dei linguisti a questo interrogativo sono diverse.

Cerchiamo di capire le motivazioni per cui i linguisti nutrono pareri diversi sulla questione. Prima di tutto bisogna cominciare col dire che, quando compare da sola, la particella pronominale deve essere sempre accentata, proprio per distinguerla dal se che ha valore ipotetico. Riportiamo due frasi esemplificative: 

A. Se lui studiasse di più, avrebbe buoni voti  (il se è ipotetico);

B. Quella donna fa tutto da sé in casa (il ha valore pronominale).

La regola vuole che il se, invece, non sia accentato davanti a stesso e stessa, medesimo e medesima perché in questo caso è chiaro che riveste la funzione di pronome (questa è la motivazione della regola).

Esempio: Se pensa sempre e solo a se stesso, fa male.

Alcuni consigliano di accentarlo di nuovo al plurale, in casi come "sé stessi" e "sé stesse" per non rischiare di confonderli con i congiuntivi passati di "stare" (“mi chiedevi se stessi riposando”) -ma molti, anche in questi casi, scrivono "se" senza accento-.  "Se medesimi" e "se medesime" si scrivono sempre senza accento, perché in questi casi la confusione non è possibile. 

A questa regola qualcuno si oppone, sostendendo che scrivere la stessa parola in due modi differenti può generare confusione e che scrivere un accento in più in se stesso, se medesimo non costituisce una grande fatica. Una volta stabilito che il pronome si deve scrivere necessariamente accentato per distinguerlo dal se congiunzione ipotetica (lo dimostra l’esempio sopra citato), alcuni non comprendono il motivo per cui stesso e medesimo debbano modificare la regola, confondendoci inutilmente le idee; di conseguenza, preferiscono mettere sempre l'accento e scrivere sé stesso.

Preferite scrivere "se stesso"? Pensate che "sé stesso" sia più corretto? Fate come preferite! Noi, personalmente, preferiamo la forma non accentata "se stesso", pur sapendo che anche quella accentata non è errata.

Anche Leopardi preferiva la forma non accentata, come dimostra il titolo del celebre componimento "A se stesso", pubblicato nel 1835 e appartenente al cosiddetto "Ciclo di Aspasia".

Su una cosa, però, non vi sono dubbi:  "sè stesso" (con l' accento grave) è sbagliato; l'accento sulla "e" è  acuto---> (é)----> sé stesso.

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