Soprannaturale

Sopranaturale

Sovrannaturale

Approfondimenti

La preposizione "sopra", usata come prefisso per la formazione di parole composte, causa il raddoppiamento della consonante iniziale della parola successiva: soprammobile, sopracciglio, sopravvivere, sopraffare, sopraffino, sopraggiungere, soprannaturale, ecc...

Ecco perché bisogna scrivere SOPRANNATURALE, con due N. Anche se meno diffuso, è possibile scrivere sovrannaturale.


Fuorviante

Forviante

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Si scrive FUORVIANTE, con la U. Fuorviante è il participio passato del verbo fuorviare e vuol dire "che induce a sbagliare".


Attributo

Attribbuto

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Si scrive ATTRIBUTO, con una sola B. Il vocabolo deriva dal latino ATTRIBUTUS, participio passato del verbo attribuere = assegnare, appartenere.


Restyling

Restilyng

Restiling

Restailing

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Restyling è un termine di origine inglese che in italiano vuol dire "dare un nuovo stile (a qualcosa)". Per ricordarsi meglio come si scrive basterà pensare alla parola inglese style, da cui il termine deriva.


Segniamo

Segnamo

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Quante volte, dopo avere ascoltato questa parola, vi siete chiesti: "Si scrive segnamo o segniamo? Con o senza la -i?". Effettivamente, la pronuncia della parola può trarre in inganno, eppure la "i" è obbligatoria, in quanto parte integrante della desinenza verbale. Dunque, si scrive segniamo, con la -i

Perché è corretto segniamo?

Sebbene esista una "regola" secondo cui le parole che contengono il digramma -gn, seguito da -a, -e, -o, -u, debbano essere scritte senza la i- (castagna, gnomo, gnu, lavagne, segnare, ecc...), va anche detto che la desinenza della prima persona plurale dell'indicativo presente di ogni verbo è -iamo (noi dormiamo, noi mangiamo, noi lavoriamo, noi giochiamo ecc...).

La "i" in questione, quindi, appartiene alla desinenza verbale -iamo e non può essere eliminata.

La stessa regola è valida per la prima e la seconda persona plurale del congiuntivo presente del verbo segnare: che noi segniamo, che voi segniate.

Segniamolo o segnamolo? Segniamocelo o segnamocelo?

Anche le forme del verbo contenenti le particelle pronominali lo, la, ci, li, le, vanno scritte con la -i. Avremo dunque: segniamolo (e non segnamolo); segniamoci (e non segnamoci), segniamola (e non segnamola); segniamoli (e non segnamoli); segniamole (e non segnamole); segniamocelo (e non segnamocelo).

Frasi con segniamo?

  • Possiamo ancora farcela! Segniamo ancora un gol e vinciamo questa partita.
  • Hai fatto bene a ricordarcelo, adesso ce lo segniamo (ce lo segnamo è un errore).
  • Diventerà famoso! Segniamoci il suo nome.

Coniugazione dell'indicativo presente del verbo segnare

io segno
tu segni
egli segna
noi segniamo
voi segnate
essi segnano


Compàgna

Compàgnia

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Se vi è capitato di chiedervi, almeno una volta, quale tra le grafie compagna, senza la i-, e compagna, con la -i, fosse quella corretta, per riferirvi a una vostra amica o alla vostra partner, siete capitati nel posto giusto; in questo caso si scrive compagna, senza la -i.

Qual è il significato di compagna? Cosa vuol dire?

La parola compagna è un sostantivo femminile che deriva dal termine latino cumpanis, companium, che vuol dire commensale (cum = con, panis = pane). La parola compagna può voler dire: amica, socia, convivente e, in ambito politico, appartenente a partiti di ispirazione socialista e comunista.

Compagne o Compagnie? Come si scrive al plurale? 

Il plurale femminile di compagna si comporta esattamente come la forma singolare: si scrive compagne, senza la i-.

Compagno o Compagno? Come si scrive al maschile singolare?

Non cambia nulla tra femminile singolare e maschile singolare, si scrive compagno, sempre senza la i-.

Frasi con compagna e compagne?

  • Ho trascorso una meravigliosa settimana al mare insieme alla mia compagna;
  • le mie compagne di classi sono insopportabili;
  • il compagno di mia madre è una persona stupenda.

Compagnia e Compagnie sono sempre sbagliate?

In un contesto in cui ci si riferisce a un'amica, le parole compagnia e compagnie sono sempre sbagliate.

Non si può dire lo stesso se il contesto cambia; se ci riferiamo allo stare insieme ad altri o a un gruppo di persone che stanno insieme, la forma corretta è compagnia, con la i-; in questo caso la forma senza la i- è sbagliata; lo stesso discorso vale per il plurale compagnie. Alcune frasi d'esempio vi aiuteranno a capire quando è consentito l'utilizzo della forma con la -i:

  • è stato piacere stare in tua compagnia;
  • non mi piacciono le cattive compagnie frequentate da nostro figlio;

Camion

Cammion

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Si scrive CAMION, con una M.

La parola camion deriva dal francese camion.


Sopraccitato

Sopracitato

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La preposizione "sopra" (o sovra-), usata come prefisso per la formazione di parole composte, causa il raddoppiamento della consonante iniziale della parola successiva: soprammobile, sopracciglio, sopravvivere, sopraffare, sopraffino, sopraggiungere, soprannome, sopraccitato, ecc...

Tuttavia, la forma "sopracitato", con una sola C, è ammessa da tutti i vocabolari.


Decina

Diecina

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Sono ammesse entrambe le forme, ma DECINA è senza dubbio la variante più diffusa.

Per la parola DECINA/DIECINA entra in ballo la regola del DITTONGO MOBILE: si definiscono dittonghi mobili i dittonghi «ie» e «uo», che rimangono tali se su loro cade l’accento tonico; sono "mobili" perché, in alcune parole appartenenti alla stessa famiglia, il dittongo si contrae in una vocale (rispettivamente «e» e «o») quando l’accento passa su un’altra sillaba o è seguito da due consonanti.

Ecco alcuni esempi di dittonghi mobili:

  • «dci», ma «decìna, decènnio»;
  • «pde», ma «pedèstre, pedàta»;
  • «bno», ma «bonàrio, bontà»;
  • «fco», ma «focòso, focolàre».

Nella parola "decina" l'accento cade sulla i. Dunque, secondo la regola del dittongo mobile, il dittongo "ie" del numero "dieci" si trasforma nella vocale E.


Talvolta

Tal volta

Approfondimenti

L'avverbio TALVOLTA si scrive tutto attaccato ed è composto da tale + volta.

L'avverbio talvolta significa "qualche volta, a volte".


Manodopera

Mano d'opera

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Sono corrette e ammesse entrambe le grafie per scrivere questo vocabolo.

Dunque, a voi la scelta!


Arrivederci

A rivederci

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Si scrive ARRIVEDERCI. La grafia "a rivederci" non è errata, ma oggi è meno comune e usuale.

Una cosa è certa: arrivederci è "più giovane" e deriva dalla più vecchia locuzione "a rivederci".

Arrivederci è un saluto formale per augurare di rivedersi.


Buondì

Buon dì

Approfondimenti

Entrambe le forme sono corrette: si può scrivere sia buondì sia buon dì.

Buondì è una formula di saluto e di augurio che si usa al mattino ed è uguale a "buongiorno".

Personalmente preferiamo la forma univerbata buondì, che è pure la prima variante indicata nei vocabolari.


Brevi manu

Brevi mano

Brevimano

Brevimanu

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La forma corretta è BREVI MANU.

"Brevi manu" è una locuzione latina che letteralmente significa "con mano corta" e che, nel linguaggio comune, è usata col senso di «personalmente, da mano a mano». Si usa per indicare plichi, lettere e denaro consegnati direttamente nelle mani di una persona.


Le chances

Le chance

Le scians

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La forma più diffusa è le chances anche se è possibile scrivere le chance. Il termine, proveniente dalla lingua francese, in italiano è sinonimo di occasione favorevole. 


Se potessi

Se potrei

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Se potevo, non andavo → ERRATA!! Si scrive: Se avessi potuto, non sarei andato.

Se potrei, te lo darei → ERRATA!! Si scrive: Se potessi te lo darei.

Questi sono errori che fanno davvero "accapponare la pelle". Dopo il "SE" (intesa come preposizione condizionale del periodo ipotetico) non può mai esserci il verbo al condizionale. Dopo il "SE" ci vogliono i cosiddetti "SASSI", cioé i congiuntivi imperfetti (ormai tanto bistrattati nella nostra cara lingua italiana), così chiamati per ricordare la loro comune peculiarità, cioé la doppia "S" (se fossi, se mangiassi, se potessi, se dormissi, se studiassi...).

Es.: Se studiassi, prenderei un buon voto.

      Se prendessi la medicina, starei subito meglio.

Questi sono periodi ipotetici del 2° tipo, cioé della POSSIBILITA'.

In italiano abbiamo tre periodi ipotetici:

1) REALTA': l’ipotesi è presentata come un fatto reale o comunque plausibile:

  • se+Indicativo presente (PROTASI) + indicativo presente (APODOSI o PROPOSIZIONE PRINCIPALE) → se mi aspetti, vengo con te;
  • se+indicativo presente + indicativo futuro → se ora mangio, mi sentirò meglio;
  • se+indicativo futuro + indicativo futuro → se verrò alla festa, ti avvertirò;
  • se+indicativo passato + indicativo futuro → se hai obbedito alla mamma, ti premierà.

2) POSSIBILITA': l’ipotesi è presentata come possibile, perché il fatto potrebbe o non potrebbe accadere:

  • se+congiuntivo imperfetto (PROTASI) + condizionale presente (APODOSI) → se studiassi, prenderei un buon voto.

3) IRREALTA': si usa per esprimere un'ipotesi irreale:

  • se+congiuntivo trapassato (PROTASI) + condizionale passato (APODOSI) → se mi fossi coperto bene, non mi sarei ammalato.

Per amore di completezza, vi ricordiamo che la sequenza "se + verbo al condizionale" è possibile in contesti diversi dal periodo ipotetico:

  • in un'interrogativa indiretta → non so se avrei il coraggio di affrontarlo;
  • quando il condizionale passato ha funzione di "futuro nel passato" → mi chiese se avrei avuto il coraggio di affrontarlo (in futuro).

Suddetto

Su detto

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Se si fa riferimento all'aggettivo, bisogna per forza scrivere "suddetto". Suddetto è un aggettivo composto da su+detto e vuol dire "nominato in precedenza".