Pertanto

Per tanto

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"Pertanto o per tanto, come si scrive?", se lo saranno chiesti quasi tutti almeno una volta nella vita. La congiunzione "pertanto" si scrive attaccata, eppure, questa volta, l'Accademia della Crusca, che ammette solamente la forma unita, è in disaccordo con il dizionario DOP e il dizionario Treccani, i quali accettano anche la forma separata.

Cosa significa pertanto? Nel dizionario troviamo il seguente significato: perciò, quindi.

Ecco alcune frasi con pertanto, utilizzato con valore conlusivo, che vi aiuteranno a comprenderne più facilmente il significato e il corretto utilizzo:

  • Non hai fatto nulla per tutto l'anno scolastico, pertanto credo che sarai bocciato.
  • Questa mattina la mia auto ha rifiutato di mettersi in moto, pertanto sono stato costretto a chiamare un taxi.

La lingua italiana è piena di parole che, come quella appena analizzata, si scrivono unite, ma che potrebbero far venire il dubbio "staccato o unito?" Eccone alcune:

​altre, invece, che si scrivono solamente staccate:

altre, infine, che possono essere scritte sia staccate che separate:


Correzione

Correzzione

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Davanti a -ion le consonanti g e z non vanno mai raddoppiate; dunque, dovete scrivere addizione, sottrazione e colazione, non addizzione, sottrazzione e colazzione; lo stesso vale per correzione

Consultando qualunque dizionario, potrete constatare che l'unica forma corretta è quella con una sola z.


Cieco

Ceco

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Una persona "ceca" è una persona che vive nella Repubblica Ceca.

Se vogliamo indicare un non vedente, l'unica forma giusta è solo cieco, con la I tra la C e la E.

Cieco deriva dal latino caecus.

La I non si mantiene nel sostantivo CECITÀ (per la regola del dittongo mobile).


Beneficenza

Beneficienza

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Sovente siamo assaliti da dubbi come "Si scrive beneficienza o beneficenza?". I dubbi riguardano la presenza o meno della -i tra la -c e la -e.  Abbiamo già trattato a lungo questo problema, soffermandoci soprattutto sui nomi che si scrivono con la i (efficienza/inefficienza, deficienza, sufficienza/insufficienza). La parola del nostro quesito, invece, non appartiene a questo gruppo, motivo per cui si scrive beneficenza, solo ed esclusivamente senza la -i.

L'uso della forma scorretta, beneficienza, è piuttosto diffuso. Ma come si fa a capire quando è giusto scrivere questa problematica -i e quando, invece, la sua presenza costituisce un grave errore grammaticale?

Perché si scrive così? Esiste una regola per non sbagliare?

Proviamo a svelarvi un trucco per rendere più semplice questa spinosa questione: si scrivono senza la “i” le parole il cui primo componente è una parola vera e propria: BENEficenza, ONORIficenza. Invece, Si scrivono con la "i", i vocaboli il cui primo componente è un semplice prefisso: DEFIcienza, SUFFIcienza, EFFIcienza. 

Insomma, bisogna fare molta attenzione quando si scrivono questi vocaboli, perché questa "i" così ostica può cambiare il significato di alcune parole!

Nel caso di beneficienza/beneficenza il dubbio può essere accentuato a causa dell'assonanza con il verbo beneficiare, che invece si scrive con la i. D'altronde, se provate a scrivere beneficiare senza la i, il risultato è beneficare, che è un altro verbo con un significato differente, cioè “fare un beneficio, fare del bene” (es.: Luca benefica Antonio). Beneficiare, invece, significa “ricevere un beneficio” (es.:Antonio beneficia dell'aiuto di Luca).

Beneficenze o Beneficienze? Beneficente o Beneficiente?

Naturalmente, la regola enunciata poche righe più su è valida pure per per il plurale di beneficenza e per i suoi derivati; scriveremo, dunque, beneficenze (e non beneficienze) e beneficente (e beneficenti per il plurale).

Che cosa vuol dire? Cosa significa beneficenza?

Se cerchiamo il significato di beneficenza nei dizionari Treccani e Gabrielli troveremo i seguenti significati: fare del bene, abituale disposizione a fare benefici. Per quel che riguarda la sua etimologia, la parola deriva dal latino beneficentia (da beneficentem, participio presente di beneficere).

Frasi con beneficenza

  • A seguire, ci sarà una cena di beneficenza a favore della ricerca sulla SLA;
  • l'intero ricavato è stato devoluto in beneficenza.

Ciliegie

Ciliege

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Il plurale dei nomi che al singolare terminano in -cia e -gia (Ciliege o ciliegie? Provincie o Province? Camicie o camice?) è una delle questioni che più genera incertezza tra i parlanti e gli scrittori della lingua italiana. Il plurale di ciliegia è ciliegie; infatti, secondo la regola del plurale dei nomi in -cia, -gia, -scia:

  • le parole dove le terminazioni -cia e -gia sono precedute da vocale formano il plurale in -cie e -gie: avremo dunque ciliegie, camicie, micie, valigie
  • le parole dove -cia e -gia sono precedute da consonante formano il plurale in -ce e -ge: avremo dunque province, pronunce, gocce, bolge, frange.

Rientrano in questo secondo caso anche le parole in -scia, che al plurale terminano sempre in -sce: fascia-fasce; striscia-strisce...

Tuttavia, negli ultimi anni, ha avuto una certa diffusione anche la forma ciliege (la si ritrova ancora nel titolo dell’ultimo romanzo, pubblicato postumo, di Oriana Fallaci: Un cappello pieno di ciliege).

Infatti alcuni sono convinti che, siccome c e g rimangono “dolci” sia dopo la i che dopo la e, sia inutile mantenere la i; secondo costoro, quindi, è preferibile scrivere ciliege.

La questione, dunque, non è assolutamente risolta, anzi, è in continua in evoluzione. Lo dimostra anche il comportamento dei dizionari della lingua italiana, per niente univoco su questo argomento. Ad esempio il Garzanti in rete accetta sia ciliegie che ciliege; lo stesso fanno il dizionario Hoepli, edito da Aldo Gabrielli, e il Battaglia, che indica ciliege come forma moderna. L'unico a indicare solo la forma ciliegie, come vorrebbe la regola grammaticale, è il De Felice-Duro.

Tutto questo discorso non è valido per le parole in cui la i di -cia e -gia è tònica, cioè accentata, come farmacía, nostalgía, bugía. In questi casi la i è necessaria e resta anche nel plurale; avremo dunque farmacíe, nostalgíe, bugíe, ecc...

Noi indichiamo col colore giallo la forma "ciliege" perché secondo i dizionari non è errata e dobbiamo inevitabilmente adattarci; tuttavia preferiamo seguire le tradizionali regole grammaticali insegnateci a scuola e scrivere ciliegie, con la i.


Obiettivo

Obbiettivo

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Sono ormai accettate entrambe le grafie. La forma obiettivo è più vicina all’etimo latino obiectivus ed è senza dubbio la più diffusa nell'italiano contemporaneo.

Obbiettivo, invece, è una forma di origine popolare che ha subito il raddoppiamento della b e che è ormai entrata nell'uso.

Personalmente preferiamo e consigliamo la forma “obiettivo”, con una sola b.


Inaugurazione

Innaugurazione

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Stai per aprire un locale ma il dubbio ti assale? Si scrive inaugurazione o innaugurazione? con una n- o due n-? Si scrive inaugurazione, con una sola n-.

Cos'è l'inaugurazione?

L'inaugurazione è il momento solenne in cui si celebra l'apertura di una nuova attività o la celebrazione dell'inizio di un avvenimento importante.

Come si scrive inaugurazione al plurale? Inaugurazioni o Innaugurazioni?

Anche al plurale si scrive inaugurazioni, con una sola n-.

Esempi di inaugurazione

Ecco alcuni esempi di inaugurazioni:

  • Inaugurazione di un negozio;
  • inaugurazione dell'anno scolastico;
  • cerimonia di inaugurazione dei mondiali;
  • cerimonia di inaugurazione delle olimpiadi;

Da capo

Daccapo

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La forma più corretta è da capoDaccapo è una crasi (fusione fra due termini per contrazione della vocale finale del primo con quella iniziale del secondo) che tende ad essere sempre più utilizzata e accettata da molti dizionari. Accapo, crasi di a capo può essere utilizzato come avverbio (con il significato di all'inizio di una riga) o come sostantivo (con il significato di capoverso).


Peraltro

Per altro

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Questo avverbio si può scrivere in entrambi i modi.

Nell'italiano contemporaneo, però, la forma più diffusa è quella univerbata (peraltro).


Meteorologo

Metereologo

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Si scrive e si dice "METEOROLOGO", non metereologo (come molto spesso si sente dire).

Per evitare di fare questo errore, teniamo a mente che l'abbreviazione, ormai d'uso comune, è METEO. Di conseguenza le parole derivate iniziano tutte con METEO- (meteorologico, meteorologia, meteoropatia, meteoropatico...).


Forfettario

Forfetario

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I liberi professionisti potrebbero essere coloro che se lo domandano più di tutti gli altri: "Si scrive forfetario o forfettario? Con una o due -t?". Si può scrivere in entrambi i modi: forfettario e forfetario. Se dovessimo scegliere in base alla sua diffusione e al suo utilizzo, con uno scarto di 500.000 risultati, opteremmo per forfettario, con due -t.

Cosa vuol dire? Qual è il suo significato? Qual è la sua etimologia?

L'aggettivo significa "in misura fissa", deriva dal sostantivo francese forfait, da cui, a sua volta, ha origine l'aggettivo francese forfaitaire, italianizzato in forfaitario, forma ormai in disuso (come conferma il dizionario Treccani) e modificatasi in forfetario per adattamento della grafia all'effettiva pronuncia.

Alcuni preferiscono la forma forfetario, con una sola t, perché più vicina all’origine francese del sostantivo forfait; altri, invece, raddoppiano fonosintatticamente la -t e scrivono forfettario.

Riflettendoci, anche l'unione tra il sostantivo inglese chat e il suffisso verbale italiano -are ha dato vita al verbo chattare, che si scrive con 2 t (chatare è errato).

Al femminile sono validi sia forfettaria che forfetaria?

Come per il maschile, anche per il femminile sono valide entrambe le forme: forfettaria e forfetaria.

Al plurale si scrive forfettari o forfetari? forfettarie o forfetarie?

Sia il plurare maschile che quello femminile possono essere scritti con una o due -t.

Forfettariamente o forfetariamente? Forfettizzato o forfetizzato? Con quante -t si scrivono le parole derivate?

Per tutte le parole derivate da forfettario, tra le quali ricordiamo anche forfettizzare (o forfetizzare), sentitevi liberi di utilizzare la forma che più vi aggrada. Anche in questo caso dovete sapere che le forme con due -t sono più diffuse.

Regime forfetario agevolato si scrive con una -t?

Il regime forfetario agevolato è un regime fiscale agevolato, destinato agli operatori economici di ridotte dimensioni. Nel suo sito, l'Agenzia dell'Entrate lo scrive con una sola -t, anche se all'interno della stessa pagina è stata utilizzata la forma regime forfettario, con due -t.

Regime Forfettario Agevolato